Si chiama lipocavitazione o cavitazione estetica quel trattamento effettuato con onde sonore a bassa frequenza che permette di ridurre l’adipe localizzato. In Italia si utilizza già da diversi anni con successo, ma bisogna entrare bene nel dettaglio per capirne il suo funzionamento, i rischi collegati ed i costi finali per le pazienti. Facciamo un po’ di chiarezza.
Il funzionamento della lipocavitazione:
si utilizza un manipolo collegato ad un macchinario che genera degli ultrasuoni che a loro volta generano calore termico. Questo manipolo si applica sulla zona colpita da grasso in eccesso, ad esempio braccia, addome, fianchi, glutei, cosce. Le onde penetrano lo strato più profondo della pelle, il derma, provocando delle bolle gassose. Queste bolle si andranno a scontrare in maniera mirata, quindi non danneggiano nessun tipo di organo, con gli adipociti, cellule dell’ adipe, facendole implodere . L’impolosione rilascia grasso che viene drenato all’ esterno tramite massaggio ed espulso con la normale funzione renale.
Come avete letto non ha nulla a che vedere con la liposuzione che invece è un vero e proprio procedimento chirurgico. Con la lipocavitazione non abbiamo bisogno di nessun tipo di anestesia.
La durata del trattamento è di circa 30 minuti e nei giorni successivi alla seduta la paziente deve cercare di non affaticare ancora di più i reni che sono alle prese con lo “smaltimento” del grasso prodotto dalla rottura degli adipociti.
Viene spesso scritto che la cavitazione è un trattamento sicuro e scevro da qualsiasi tipo di rischio. Non è così. Innanzitutto dobbiamo fare dei distinguo. Il ministero della Salute è intervenuto sulla materia perchè troppi centri estetici si stavano improvvisando nel proporre questo trattamento. Le polemiche sono montate anche dopo la decisione dell’HAS (Haute Autoritè de Santè) francese, l’equivalente del Ministero della Salute italiano, di sospendere i trattamenti in Francia.
In Italia il decreto legge numero 110 del 12 maggio 2011 sull’ attuazione di attuazione dell’articolo 10, comma 1, della legge 4 gennaio 1990, n. 1ha regolato l’aspetto. La cavitazione estetica può essere effettuata da personale NON MEDICO solo se si usano Alte Frequenze che non riescono a penetrare al di là dell’ epidermide. In poche parole non fanno granchè.
La cavitazione estetica che fa utilizzo di onde ad ultrasuoni a bassa frequenza, 30-40 Khz, deve essere utilizzata solo da un MEDICO. In questo caso ha una certa efficacia perchè le onde penetrano lo strato superficiale della pelle e vanno ad agire in profondità.
I costi vanno da circa 120-150 euro per seduta per quella medica e circa 50-70 euro per quella estetica. Si devono fare più trattamenti per apprezzare dei buoni risultati.
Rischi e controindicazioni: anche se è considerato un trattamento sicuro non si possono escludere, nella più semplice delle ipotesi, formazioni di edemi. Le complicanze più gravi sono rappresentate dalla formazione di ulcere cutanee, necrosi della pelle e trombosi.
La cavitazione estetica di tipo medico non è utilizzabile da pazienti sofferenti di diabete, con problemi cardiaci, con neoplasie, artriti,con presenza di protesi metalliche nelle zone da trattare. Non si può inoltre effettuare in zone come viso e collo per le strutture vascolo-nervose presenti.